Presentati nell’aula magna del Centro Tecnico Federale i risultati del percorso pedagogico che ha avuto come oggetto fenomeni di emarginazione sociale e radicalizzazione nei giovani in età compresa fra i 14 e i 18 anni. Coinvolte anche le federazioni di Irlanda, Malta, Slovenia e Spagna
Un fine settimana ricco di incontri in aula e di momenti di calcio giocato, sul campo, per celebrare a Coverciano la conclusione di ‘Football for a Better Chance 2.0’: è il weekend che da questo pomeriggio ha iniziato a contraddistinguere l’attività del Centro Tecnico Federale, il cuore del calcio italiano, scelto come cornice suggestiva per salutare l’epilogo di un progetto triennale co-finanziato dalla Commissione Europea, in cui la FIGC è stata capofila e sostenitrice della tematica espressa nel bando comunitario sull’inclusione sociale e sulla lotta alla radicalizzazione dei giovani a rischio.
Nel primo pomeriggio di oggi, nell’aula magna di Coverciano, sono stati mostrati i risultati ottenuti da questo progetto, che ha preso il via nel 2021 e che è stato contraddistinto da un percorso pedagogico in collaborazione con la facoltà di Psicologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, con oggetto fenomeni di emarginazione sociale e radicalizzazione nei giovani in età compresa fra i 14 e i 18 anni appartenenti a fasce sociali più svantaggiate e individuate come maggiormente a rischio.
“Siamo felici – ha sottolineato il segretario del Settore Giovanile e Scolastico, Vito Di Gioia – di potervi ospitare in questo luogo, perché Coverciano è il luogo dove si formano gli allenatori che andranno a lavorare anche nel calcio giovanile. Il calcio sociale è il cuore dell’attività del nostro settore: tutte, incluso questo progetto, hanno come priorità il bene delle giovani calciatrici e dei giovani calciatori. E speriamo che le proposte educative, sul campo e fuori, di questo percorso, possano rimanere per le future generazioni”.
“Dopo aver sentito l’intervento di Vito Di Gioia – ha commentato il capo comunicazione della rappresentanza della Commissione Europea, Massimo Pronio – non posso che essere ancora più convinto che come Unione Europea abbiamo fatto bene a intraprendere questa collaborazione con la FIGC. Il calcio può veicolare messaggi fondamentali, come il rispetto”.
Durante la conferenza stampa, dopo una panoramica del progetto a cura della referente Progetti Europei FIGC, Barbara Moschini – che ha portato i saluti del presidente federale Gabriele Gravina e del segretario generale della FIGC, Marco Brunelli, e alla presenza anche del presidente della Lega Pro e della Fondazione Museo del Calcio, Matteo Marani e del segretario generale dell’AIAC Luca Perdomi – sono intervenuti Loris Vezzali ed Elisa Bisagno, psicologi di UNIMORE (Università di Modena e Reggio Emilia), Daniela Sepio, psicologa dello sport nello staff del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, e Tommaso De Giorgi, responsabile dell’Area Sviluppo territoriale SGS-FIGC Puglia, alla presenza anche del team di coordinatori tecnici provenienti dalle regioni italiane coinvolte nel progetto.
Nella platea dell’aula magna, intenti ad ascoltare i risultati di questo percorso che li ha visti protagonisti, anche i ragazzi provenienti dalle federazioni calcistiche di Irlanda, Malta, Slovenia e Spagna, oltre ai loro coetanei italiani, nello specifico delle società ASD Calcio La Ronca (Veneto), Reggiana (Emilia-Romagna), CSV Breda (Lazio), Benevento (Campania) e ASD Calimera (Puglia). Cambridge (Irlanda), OAR Vic Team (Spagna), Hibernians, Lija Athletic, San Gwann, Swieqi (Malta) e ND Primorje (Malta) le altre squadre presenti a Coverciano.
Dopo l’attività in aula, nel pomeriggio le ragazze e i ragazzi hanno visitato il Museo del Calcio di Coverciano, per scoprire i cimeli qui custoditi che raccontano la storia azzurra. Nel weekend, tutte e tutti in campo: attività tecniche scelte dagli stessi ragazzi, nel pomeriggio, un torneo con premiazione a seguire nella suggestiva cornice dell’aula magna.