IL PROGETTO

Il progetto “Zona Luce” è un percorso formativo promosso dalla Fondazione Scholas
in collaborazione con il Settore Giovanile Scolastico della FIGC.

È destinato a:

  1. operatori di Polizia Penitenziaria;
  2. detenuti del carcere minorile di Nisida (Napoli);
  3. collaboratori sportivi di società calcistiche del territorio.
  • BENEFICIARIGiovani, impegnati in un percorso di riabilitazione sociale alternativo al carcere che prevede un progetto educativo e formativo, di cui l’attività sportiva è parte integrante.
  • PERIODOAnno 2024-2025
  • LOCALITÀNapoli - Nisida

OBIETTIVO

Il progetto intende arricchire i percorsi delle attività sportive e dei laboratori socio-lavorativi, all’interno degli istituti penitenziari minorili che possano tradursi in un’esperienza di crescita, di approfondimento e di orientamento per il percorso di vita.

Lo SPORT crea opportunità di lavoro per giovani attraverso la propria rete, offrendo un percorso formativo e di crescita; un’alternativa concreta alla devianza minorile.

Zona Luce

FASE INIZIALE:
Scelta dei partecipanti

I giovani beneficiari saranno individuati dagli Istituti Penali Minorili delle città di progetto.
Insieme ai giovani saranno coinvolti anche Operatori  Polizia Penitenziaria e Tecnici delle Società del Territorio.
Scholas e SGS individueranno un educatore per città, che sarà in contatto costante con gli Istituti Penali Minorili di riferimento per conoscere e seguire i ragazzi nelle attività. 

AZIONE 1:
Percorso di formazione

La proposta sportiva sarà articolata su:

  • N° 1 incontri settimanali, di circa 2 ore, per 10 settimane.

Tutte le attività dentro e fuori dal campo saranno coordinate da un team di Scholas e della Figc Settore Giovanile e Scolastico così da assicurare un adeguato coinvolgimento dei partecipanti sia nell’attività sportiva che in quella di socializzazione e conoscenza reciproca.

Ogni lezione ha una tematica attorno alla quale è sviluppata l’attività:
INCLUSIONE • CORAGGIO • IMPEGNO • CONDIVISIONE • LEALTÀ • RISPETTO • FANTASIA • UMILTÀ • IDENTITÀ • SACRIFICIO/RESILIENZA

 

AZIONE 1:
Corso di formazione

I partecipanti al corso di formazione:

  • Apprendono i concetti base del gioco del calcio
  • Acquisiscono le abilità generali necessarie a condurre semplici azioni governate da regole e strategie ben definite
  • Acquisiscono le nozioni di base per poter aiutare un istruttore a programmare, condurre e gestire le attività sportive
  • I ragazzi che partecipano al corso ricevono attestato di Corso Calcio Grassroots livello E – Social Football”.

LABORATORIO
VALORIALE

Realizzazione di un ciclo di incontri in cui gioco e arte diventano strumenti educativi. L’obiettivo è quello di avvicinare i ragazzi ad alcuni valori fondamentali a cui i giochi saranno associati, come:
RISPETTO • LAVORO DI SQUADRA • ONESTÀ • RESILIENZA

Saranno strutturate 3 aree:

1^ area: i giovani sono invitati a cimentarsi in vari giochi, per creare tra i partecipanti e gli educatori un senso di gruppo e uno spazio sicuro di espressione. 

2^ area: i ragazzi sono invitati a collaborare nella creazione di un proprio Murales. Nella prima fase della creazione, i ragazzi tracceranno una linea sulla tela rispondendo a domande volte a liberare la loro creatività ed emotività, esprimendo il loro sentire. Questa tappa implica un esercizio di ascolto, di dialogo, di confronto, di creatività e di lavoro di gruppo. Tutti insieme finiscono per dipingere un’opera collettiva che rappresenta il loro stato d’animo.

3^ area: i giovani partecipanti saranno invitati ad esprimere in forma libera e poetica le emozioni provate nel corso dell’attività. L’attività sarà poi replicabile dagli educatori interni di ciascun IPM.

AZIONE 4:
Orientamento lavorativo

Al termine del percorso formativo, i destinatari apprendono una professionalità di base per poter operare all’interno della struttura detentiva e, in secondo luogo, presso le società sportive che collaborano al progetto, favorendo un reinserimento positivo dei soggetti coinvolti.

Saranno coinvolti soprattutto i centri sportivi e le società sportive dilettantistiche, in continuità con il corso di formazione.

AZIONE 5:
Borse lavoro

A seguito della fase di orientamento alcuni beneficiari meritevoli dell’Istituto Penitenziario minorile saranno inseriti in un percorso di stage presso le società sportive locali, per la prima esperienza di inserimento lavorativo per un totale
di 5 mesi.

Questa nuova fase progettuale e soprattutto personale, sarà supportata dall’erogazione di «borse lavoro» che possano garantire un primo supporto economico ai giovani.

AZIONE 6:
La selezione

La selezione dei ragazzi che effettueranno lo stage terrà in considerazione:

  • Il parere del direttore e degli educatori dell’Istituto Penitenziario minorile
  • Il suggerimento degli educatori, degli allenatori e del tecnico-formatore del corso che individueranno i ragazzi più interessati al percorso sportivo e che possono sfruttare al meglio le loro potenzialità
ZONA LUCE | Lo sport come cultura dell’incontro

PERCORSO METODOLOGICO PER GLI ALLENATORI

Approccio Metodologico Scholas/SGS

  • Sviluppo del talento di ognuno attraverso il gioco e la relazione
  • Agire sulle risorse del giocatore per accrescere la sua autostima
  • Mettere in evidenza i bisogni partendo dal positivo
  • Sollecitare la partecipazione di tutti i giocatori
  • Linguaggio della testa, del cuore e delle mani a misura di giocatore
  • Educare ai valori a partire dal gesto tecnico (identità, resilienza…)
  • Educare alle emozioni e ai sentimenti
  • Considerare il momento dell’accoglienza un momento prioritario

Processi di apprendimento

Stimolare la riflessione dei ragazzi:

  • Favorire le discussioni in cui emergano differenti punti di vista
  • Porre loro delle domande
  • Apprendere dall’esperienza pratica e dagli errori
  • Creare un clima sereno e partecipativo in cui i ragazzi si sentano liberi di esprimere le proprie opinioni

Incoraggiare il naturale «fare» di ogni giocatore

PROVARE A FARE

ESERCIZI STIMOLANTI

  • Divertenti
  • Efficaci
  • Utili
  • Intensi
  • Reali

PENSIERO POSITIVO

  • Gioco propositivo
  • Promuovere la collaborazione creativa
  • Giocare per fare goal

SVILUPPO DELLA CREATIVITÀ

  • Ambiente ideale per esprimersi
  • Infondere coraggio
  • Incentivare il confronto ed il dialogo
ZONA LUCE | Lo sport come cultura dell’incontro

COSTRUIRE LA RETE SUL TERRITORIO

La Mission
  1. Fornire un indirizzo formativo ed educativo univoco e coordinato attraverso una programmazione  e una metodologia poliedrica condivisa con le componenti tecniche

  2. Costruire poli formativi di riferimento per il territorio

  3. Consolidare le sinergie con le società sportive e associazioni del territorio

  4. Promuovere una cultura dell’incontro finalizzata all’educazione delle giovani generazioni

     

Obiettivi primari
  1. Offrire uno spazio per l’incontro ed il dialogo tra diversi attori sociali

  2. Contribuire a soddisfare le esigenze di base per la pratica sportiva

  3. Fornire uno strumento educativo per rafforzare l’apprendimento e la formazione

  4. Lavorare sui valori essenziali dello sport per motivare atteggiamenti positivi

  5. Trasferire i valori alla vita personale e comunitaria

La persona al centro del processo educativo sportivo

Lo sport (in particolare il calcio) non è solo una forma di intrattenimento, ma anche e soprattutto, uno strumento per comunicare i valori che promuovono il bene della persona e aiutano a costruire una società più pacifica e fraterna.

I valori si allenano e si scoprono in azione!

Crediamo necessario che ogni proposta, ogni spazio, ogni progetto nell’ambito della cura educativa, sia sempre più pensato sulla base del riconoscimento della dignità della persona quale soggetto unico e irripetibile, portatore di potenzialità da scoprire e far crescere.

Ogni cambiamento, però, ha bisogno di un cammino educativo che coinvolga tutti. Per questo è necessario costruire un «patto educativo» dove, nella diversità, si condivida l’impegno di generare una rete di relazioni umane e aperte.

Applicazione Didattica

Il progetto ruota intorno a due necessità fondamentali:

  1. Generare uno spazio comune e sicuro per i giovani di diverse culture e provenienti da contesti diversi, per incontrarsi, vivere insieme e proporre soluzioni ai problemi della loro realtà. In questo modo il progetto persegue la sua missione di Creare la Cultura dell’Incontro, valorizzando la ricchezza e l’importanza della diversità;

  2. Porsi all’ascolto dei giovani che partecipano, concependo il loro ruolo come agenti di cambio del presente, e non solo del futuro.

A partire da queste necessità, e applicando un preciso metodo pedagogico, si mira a:

  • Fare in modo che gli stessi giovani si impegnino a «investigare» la realtà che li circonda, aprendosi alla comunità;
  • Stimolare una serie di competenze trasversali che sono utili, a livello individuale e collettivo, per lo sviluppo umano integrale dei giovani, competenze che spesso vengono trascurate: lavoro di squadra, resilienza, comunicazione, solidarietà, collaborazione, pensiero critico.

Durante l’esperienza sportiva e formativa, si prevede di organizzare:

  • Focus group e questionari con e per i ragazzi circa l’impatto del percorso formativo in termini di autoefficacia, rafforzamento del capitale umano e senso di appartenenza. Si cercherà di capire come i ragazzi hanno utilizzato le competenze acquisite nel calcio nei contesti di vita più ordinari e come il loro attivismo nella comunità li abbia aiutati ad esprimere il loro talento nel gioco.
  • Focus group con i formatori che accompagnano il percorso dei ragazzi per comprenderne l’andamento in termini di punti di forza e di debolezza, per rafforzare il capitale sociale ed umano da attivare nel percorso e per esplorare il loro impatto nel percorso e le nuove competenze apprese.
  • Interviste agli enti che fanno parte della rete educativa.

FIGC-RETE

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