I ragazzi dell’Under 16 della società toscana ogni giovedì pomeriggio si avventurano in gite guidate all’interno dell’area appeninica tosco-romagnola
Oggi sul campo del Bibbiena sventola un’insolita bandiera, che non ha nulla a che vedere con i colori sociali della squadra di casa: sullo sfondo bianco svetta il logo del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, l’istituzione che protegge un’area naturalistica ricca di montagne, alberi, cascate, lupi, daini, luoghi di spiritualità, sentieri, pesci e rifugi, dislocata lungo l’Appennino Tosco-Romagnolo, in un territorio a cavallo tra le province di Forlì-Cesena, Firenze ed Arezzo.
Il parco dista solo 15 minuti in macchina dal centro abitato, strada che i giovani calciatori della categoria “Allievi” del Bibbiena percorrono ogni giovedì pomeriggio, avventurandosi alla scoperta di radure, boschi e animali selvatici a soli pochi chilometri da casa; e lungo il cammino incontrano ricercatori, professori, volontari e appassionati che in quest’aula di scienze naturali a cielo aperto che è il Parco Nazionale studiano e ricostruiscono le dinamiche evolutive della flora e della fauna in uno dei pochi ambienti privilegiati dove la presenza dell’uomo resta sullo sfondo. E dopo una decina di escursioni, è nato così un forte gemellaggio tra questi ragazzi e lo staff del Parco guidato dal direttore Andrea Gennai, il quale non ha esitato un secondo alla proposta educativa presentata dal diacono Tommaso Giani (ideatore e organizzatore del progetto “Non Solo Piedi Buoni”) e che promuove il connubio tra sport ed ecologia.
Dopo la photo opportunity Parco Foreste Casentinesi-Bibbiena under 16, le due squadre si schierano sul terreno di gioco. Ma prima del fischio d’inizio c’è ancora tempo per un bel saluto incrociato da parte dei due capitani (Samuele della Tuscar e Filippo del Bibbiena) nei confronti dei giocatori e dell’allenatore seduti sulle panchine avversarie. La partita è molto bella sia dal punto di vista tecnico che agonistico. Anche il direttore di gara si dimostra preparato, non solo per l’applicazione del regolamento, ma anche nel suo modo di porsi con i giocatori. Un arbitro che invece dei cartellini usa il dialogo con i ragazzi. Quando serve ferma il gioco, chiama vicino a sé i due giovani calciatori che avevano un po’ esagerato con le scaramucce, e li induce con grande assertività a fare pace.
Dopo la doccia le due squadre si ritrovano nuovamente, per il terzo tempo organizzato dalla FIGC, rappresentata dal Coordinatore Regionale SGS Enrico Gabbrielli e dal Delegato Regionale Progetto Rete Maurizio Tempestini. Oggi è l’occasione per raccontare la bellezza di questa esperienza anche ai calciatori della squadra avversaria, la Tuscar, con una bella merenda post-partita. Durante il momento conviviale tengono banco ancora loro due, bomber Timo e il direttore del Parco, Andrea. “La prima volta che sono salito in macchina con te per la prima gita mi sono detto: ma in che mani siamo finiti?”, ricorda il n.10 del Bibbiena under 16 fra le risate generali: “A parte gli scherzi, grazie ad Andrea e ai suoi colleghi del Parco stiamo vivendo una bella esperienza, imparando a conoscere tante cose e tante storie su un tesoro naturalistico a due passi da casa nostra che la maggior parte di noi ragazzi conosceva troppo poco fino a qualche mese fa”. Il direttore insieme al suo staff gongola e sta al gioco: “La vita a volte regala delle sorprese strane. Voi non sapevate quasi niente del Parco, io invece non sapevo quasi niente di calcio. E ora improvvisamente mi ritrovo super-tifoso del Bibbiena e pure con la maglietta bellissima che mi avete regalato, con le firme di tutti voi. Sono contento, ragazzi, che gita dopo gita stiate cominciando a sentire il territorio del Parco come casa vostra. Grazie davvero per questa bella amicizia fra l’Ente Parco e la vostra società sportiva: spero che questi primi mesi insieme siano solo un inizio, e che insieme possiamo inventarci tante altre cose belle e un po’ fuori di testa (nel senso buono), come lo è il nostro gemellaggio calcistico-naturalistico”.